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Chiesa di San Gabriele Arcangelo

Chiesa di San Gabriele Arcangelo

Sagama, chiesa di San Gabriele Arcangelo

A Sagama si giunge attraverso varie diramazioni della SS 292. Le due SP che consentono l'accesso al paese sono la 21 per chi proviene dal Montiferru e la 34 per chi giunge dal Marghine-Planargia.

Il contesto ambientale
La chiesa sorge nella parte bassa del paese, sostituendo probabilmente un più antico edificio medievale.

Descrizione
La fabbrica della chiesa ebbe inizio nel 1606 con contratto stipulato fra il rettore Anjoi e tre "picapedrers" sassaresi che si impegnavano a costruirla secondo il modello del San Giacomo di Sassari.
L'aula mononavata è voltata a botte, con sottarchi a tutto sesto e quattro cappelle laterali che sostengono le spinte dell'ampia volta, assieme con i poderosi contrafforti addossati alle pareti esterne, secondo esempi diffusissimi in area sassarese. Il presbiterio si presenta leggermente più stretto e ribassato rispetto all'altezza dell'aula.
La facciata è impostata su tre ordini scanditi da cornicioni, cui si somma un timpano curvilineo che si fonde in un'unica linea con le ali sottostanti. Il prospetto è rinserrato entro paraste laterali terminate da acroteri piramidali. Vi è affiancata sul lato sinistro una tozza torre campanaria, su tre livelli, con cornicioni marcapiano e coronamento a merli attorno a un cupolino "a cipolla" con nervature dentate, aggiunto in epoca successiva.
Vari elementi consentono di apprezzarvi la precoce adozione di moduli manieristici irradiati dal maggiore centro del Nord Sardegna, tra cui la mostra del portone d'ingresso con timpano triangolare su lesene scanalate.

Storia degli studi
La chiesa è oggetto di una sintetica scheda nel volume di Francesca Segni Pulvirenti e Aldo Sari sull'architettura tardogotica e d'influsso rinascimentale (1994).

Bibliografia
V. Angius, voce "Sagama", in G. Casalis, [i]Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna[/i], XVII, Torino, G. Maspero, 1848;
G. Spano, "Antichità di Sagama", in [i]Bullettino Archeologico Sardo[/i], IX, 1863;
V. Mossa, "Singolare accorgimento costruttivo in alcune chiese sassaresi", in [i]Bollettino Tecnico del Circolo Culturale degli Ingegneri e Architetti Sardi[/i], I, n. 2, 1948;
V. Mossa, [i]Architetture sassaresi[/i], Sassari, Gallizzi, 1965;
F. Segni Pulvirenti-A. Sari, [i]Architettura tardogotica e d'influsso rinascimentale[/i], collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1994, sch. 64.

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