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Concerie

Concerie

Bosa, Concerie

Si lascia la SS 131 all'altezza di Macomer, svoltando al bivio per Bosa, che si raggiunge dopo 29 km percorrendo la 129 bis.

Il contesto ambientale
Il paesaggio urbano di Bosa si caratterizza per la schiera di concerie costruite sulla sponda sinistra del Temo.

Descrizione
Si tratta di una serie di edifici a fronte continuo, risalenti soprattutto all'Ottocento, anche se situati in un'area prescelta per l'attività conciaria almeno nel Seicento, per la necessità di utilizzare l'acqua salmastra nella lavorazione delle pelli. Le costruzioni infatti furono realizzate a ridosso del fiume, in prossimità della città per essere facilmente raggiungibili dagli operai, ma anche sufficientemente lontane per evitare gli sgradevoli effluvi derivanti dalla lavorazione.
Gli edifici delle conce richiamano le abitazioni della città, poiché utilizzano la vulcanite trachite rossa nelle cornici di porte e finestre e l'intonaco rosato ottenuto dalla miscela della calce con la polvere vulcanica. In tutti si ripetono i timpani e i tetti a capanna, che formano una facciata unica e pressoché ininterrotta. Alla semplicità dell'esterno corrispondeva l'organizzazione funzionale degli interni: due piani con soffitti di legno, collegati da scale e completati con macchine e arnesi per la lavorazione del pellame. In genere il piano superiore era riservato alle fasi di finitura di due prodotti in particolare - la suola e la vacchetta - richiesti soprattutto a Cagliari dai legatori di libri.
Dopo la suddivisione tra diversi produttori durata fino al primo Ottocento si passò ad una moderna organizzazione d'impresa, con poche famiglie proprietarie dell'attività, cessata definitivamente negli anni sessanta del Novecento. Nel 1989 le concerie sono state dichiarate monumento nazionale.

Storia degli studi
Una rassegna degli studi si trova nella bibliografia relativa alla scheda nel volume della "Storia dell'arte in Sardegna" sull'architettura otto-novecentesca (2001).

Bibliografia
V. Mozzo, "Le concerie di Bosa: immagini e tradizioni", in [i]Archeologie e ambiente naturale[/i], Sassari, Stampacolor, 1993, pp. 72-75;
E. Sanna, [i]Le concerie di Bosa. Storia, architettura, processo produttivo[/i], Nuoro, Ilisso, 2000;
F. Masala, [i]Architettura dall'Unità d'Italia alla fine del '900[/i], collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 2001, sch. 45.

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