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Usellus

Usellus

Usellus, panorama del paese

In un territorio in buona parte collinare e montano, ai confini tra la Giara di Gesturi e il Monte Arci, si trova il paese di Usellus, circondato da boschi rigogliosi, soprattutto di lecci. La presenza dell'uomo in questa regione risale ad epoche molto antiche, grazie al fortissimo polo di attrazione costituito dal Monte Arci con la sua ossidiana, vero "oro nero" dell'antichità, impiegata per l'utensileria e le armi principalmente (ma non solo) nell'età neolitica. Il popolamento del territorio fu dunque intenso sin da epoche remote e proseguì sulla stessa linea fino all'età romana, quando in quest'area fu impiantato Uselis, insediamento del II sec. a.C. a controllo delle vie di comunicazione, alle pendici del colle di Donigala. Tale centro, nato per le esigenze militari di supervisione delle popolazioni della Barbaria, assurse ben presto ad un certo rilievo fino ad ottenere lo status di colonia col nome di Iulia Augusta Uselis.
 
In età medievale l'antica colonia fu sede vescovile e capoluogo della curatoria, cui diede il nome di Parti Usellus, all'interno del Giudicato di Arborea. Abbandonato nel XII secolo per ragioni sconosciute, il paese fu successivamente ricostruito più a valle, dove si trova ancora oggi. Il centro storico di Usellus è piuttosto ben conservato e presenta ancora numerose abitazioni tradizionali, disposte intorno ad un cortile centrale, con le caratteristiche lollas (porticati antistanti le stanze d'abitazione) aperte su cortili acciottolati che si affacciano sulla strada con imponenti portali. Nel centro urbano di Usellus sorge la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, edificata nel XVII secolo in marna giallastra e trachite. Al suo interno è presente un altare marmoreo di un certo pregio. L'originario campanile a vela è stato sostituito da uno a pianta quadrangolare con copertura cuspidata affiancato alla facciata. Nella frazione di Escovedu, a due chilometri di distanza dal paese, è aperta al culto la chiesa di S. Antonio da Padova, anch'essa in marna giallastra con un campanile a vela. Nel territorio di Usellus si trovano anche due graziose chiese campestri. La chiesa di S. Lucia, sull'omonimo altipiano, è un semplice edificio ad aula unica risalente ad epoca vandalica, la cui facciata è sormontata da un campanile a vela. Ai lati dell'ingresso due visi scolpiti nella pietra.
 
La seconda chiesa campestre è quella intitolata a Santa Reparata, all'interno dell'area archeologica della città romana, costruita sulle sue stesse rovine. Si tratta di un edificio a pianta trinavata, con una facciata a terminale piano, sormontato da un campanile a vela centrale e quattro merli. All'interno si conserva un antico fonte battesimale ad immersione, incassato nel pavimento. Accanto alla chiesa, intorno al sagrato, si conservano le cumbessias, tipiche costruzioni in cui i fedeli possono soggiornare durante la novena per la santa e la festa. Un tempo si svolgeva in quest'area un ricco mercato di prodotti dell'agricoltura, della pastorizia e dell'artigianato locale, tra i più floridi della Sardegna. Numerose le emergenze archeologiche del territorio di Usellus. Tra queste spiccano quelle del periodo nuragico, come il nuraghe Santa Lucia, non lontano dalla chiesa, circondato da mura ciclopiche e da resti di numerose capanne. Altri monumenti degni di nota sono il nuraghe Pinna, Stampasia e Tara e la tomba di giganti (caratteristica sepoltura di questo periodo) di Matrox' 'e Bois. Molto graziosa è anche la frazione di Escovedu, dalle tradizionali architetture ben conservate ed in particolare la casa padronale della famiglia Prinzis, risalente al XVIII secolo. È collocata in quest'area la cantina sociale, che produce il Monica, il Vermentino e la Malvasia, i tipici buoni vini di questa zona. Sul Rio Forraxi si conserva il ponte romano ad una sola arcata, oggi usato solo per il passaggio pedonale; sono inoltre visibili ampi resti della strada romana che conduceva da Uselis a Forum Traiani (Fordongianus).

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