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Torre del Coltellazzo

Torre del Coltellazzo

Pula, Torre del Coltellazzo

Lasciata la SS 195 al km 27, all'altezza dello svincolo per Pula, si prosegue per gli scavi di Nora: subito all'ingresso dell'abitato, dopo il ponte, si svolta a s. e ancora a s. lungo l'argine. Si imbocca la circonvallazione sulla d. e si segue la via Nora, che porta dopo 3 km alla zona archeologica. Occorre attraversare l'area degli scavi e seguire un sentiero sulla s. che sale al promontorio del Coltellazzo. La fortificazione è visitabile solo esternamente, poiché la sua funzione di semaforo, gestito dalla Marina militare, sezione Fari Sardegna, ne vieta la visita all'interno.

Il contesto ambientale
La torre del Coltellazzo domina la città fenicio-punica di Nora. Come la torre di Chia, anche questa venne costruita sulla collinetta che già in epoca fenicia ospitava un'acropoli. Da qui si dominano i tre porti di Nora. Dalla seconda metà del XVI secolo la torre doveva difendere le insenature e le peschiere da assalti corsari. Era in contatto visivo con le torri di Cala D'Ostia, San Macario e del Diavolo.

Descrizione
Le fondazioni della torre poggiano sui resti di antiche strutture dell'acropoli di Nora, perciò dette "Castellas". La denominazione "Coltellas" risale al Medioevo, poiché "Cortelazo" è presente nella carta del Vesconte (1318). Dal 1740 il nome della torre si lega anche al vicino santuario di Sant'Efisio patrono di Cagliari e della Sardegna ("Coltellas de Sant'Efis").
Geografi ed esploratori militari rivelarono la necessità di costruire un posto di guardia fortificato nello scoglio del Coltellazzo, posizione ideale per vigilare il mare e l'immediato entroterra. Un posto di guardia esisteva dagli inizi del XVI secolo: da documenti si rileva che nel novembre 1505 nel municipio di Cagliari si discuteva dei salari delle guardie di Pula, Carbonara e Sant'Elia. In seguito, come è testimoniato nel 1578, i due uomini di guardia furono stipendiati dal feudatario il conte di Quirra. La torre di Costellas de Pula entrerà in funzione solo nel 1607.
La torre aveva forma troncoconica con un piccolo parapetto verticale, diametro di base di 12 m, spessore murario di circa 2 m e altezza di 11 m. L'ingresso, aperto a circa 6 m dal suolo e rivolto a S, immetteva in una camera interna, larga 7,5 m e voltata a cupola, con pilastro centrale e costoloni di irrigidimento. In essa erano ricavati alcuni ambienti, tra cui la stanza dell'alcaide, l'alloggio per i soldati, la santabarbara, i magazzini, la cambusa e la cucina. A destra dell'ingresso, una scala ricavata dallo spessore murario portava nella piazza d'armi. La terrazza era poi coperta da una mezzaluna.
Nel 1680 l'Aleo la designa "Fortalleza Coltellaz". Nel Settecento funzionava come "Torre de armas", cioè "gagliarda", a difesa pesante, con una guarnigione di quattro uomini, l'artigliere e il comandante. La sua funzione rimaneva quella di proteggere il porticciolo.
Tra il 1722 e il 1728 la torre venne trasformata in forte ad opera dell'ingegner Antonio Felice de Vincenti, coadiuvato dall'ingegnere Bellin e dal capitano Audibert. Dal XIX secolo la torre subì interventi arbitrari che ne modificarono la fisionomia; sul nuovo terrazzo fu collocato un semaforo per segnalazioni nautiche.

Pula, area archeologica di Nora

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