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Palazzo Regio

Palazzo Regio

Decorazione del Salone del Consiglio del Palazzo Viceregio

Piazza Palazzo è facilmente raggiungibile dalla via Roma, salendo per il viale Regina Margherita e il Bastione di Saint Remy.

Il contesto ambientale
L'edificio occupa un'ampia area tra il Terrapieno e la piazza Palazzo, nel quartiere storico di Castello. Attualmente è sede della Prefettura e del Consiglio Provinciale di Cagliari.

Descrizione
Il Palazzo fu impiantato all'epoca della presenza pisana e venne adibito a sede viceregia nel 1337 per volontà di Pietro d'Aragona, sovrano del "Regnum Sardiniae et Corsicae".
Nel corso dei secoli subì varie modifiche strutturali volte a migliorare i caratteri di funzionalità richiesti dai sempre nuovi e diversi uffici e istituti disposti dai governatori del Regno. Nei suoi locali, oltre agli appartamenti privati dei componenti la corte viceregia, ebbero sede la Reale Udienza e la direzione della difesa militare dell'isola. Soltanto a partire dal 1720, con il passaggio dalla monarchia asburgica a quella sabauda, ci furono cambiamenti sostanziali, che comportarono sia la ristrutturazione degli interni sia il rifacimento della facciata.
Nel 1730, su progetto dell'ingegnere capo De Guibert, furono ricostruiti integralmente il portale, l'atrio e lo scalone d'onore e si avviarono i lavori di abbellimento del salone della Reale Udienza. All'ingegnere Della Vallea (attivo a Cagliari dal 1735 fino alla morte nel 1744) si deve la ristrutturazione del piano nobile con la sistemazione di una serie di saloni sul fronte O; mentre la facciata, che un'iscrizione al centro del prospetto in asse col portone principale dice conclusa nel 1769 per volontà del viceré Ludovico De Hallot, si dovrebbe a un disegno di Saverio Belgrano di Famolasco, che progettò anche il prospetto a E, sopra il Terrapieno.
Dal 1799 al 1815, in seguito all'occupazione francese del Piemonte, il palazzo divenne la dimora della corte sabauda. In seguito passò all'Amministrazione Provinciale che lo acquistò nel 1885 dal demanio dello Stato.
Il prospetto principale, caratterizzato dall'estensione sul piano longitudinale, è costituito da tre ordini di finestre incorniciate da paraste monumentali in pietra, che si sviluppano a tutta altezza e poggiano su una zoccolatura realizzata in pietra forte che segue l'inclinazione del terreno. Le finestre del piano nobile, sormontate da cornici aggettanti, si aprono su balconi di forma ricurva, sostenuti da mensole e con ringhiere in ferro battuto. Un alto parapetto con cornicione conclude la parte superiore dell'edificio. Il ritmo dato dall'alternarsi delle finestre e delle paraste è interrotto dal portale centrale, con arco a tutto sesto e inquadrato da due colonne doriche che sorreggono il balcone sovrastante, sul quale si apre una porta-finestra centinata recante l'iscrizione CAROLUS EMANUEL III PROREGE D. LUDOVICO DE HALLOT COMES DE HAILES REFECIT ORNAVIT MDCCLXIX. L'atrio introduce alla scalinata che porta al piano nobile; quindi si passa, attraverso la sala con i ritratti dei viceré, nell'aula del consiglio provinciale, realizzata nella sua attuale configurazione alla fine dell'Ottocento e decorata tra il 1893 e il 1896 da Domenico Bruschi. Al secondo piano si accede attraverso due scale di servizio. Il prospetto E, che strapiomba sulla passeggiata del Terrapieno, è articolato in arcate semiobliterate e concluse da finestroni.

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