Lingue

Inizia qui il tuo viaggio

Inserisci il nome del porto o la località da cui desideri partire per pianificare il tuo viaggio

Accesso utente

Or log in with...

Necropoli di San Saturnino

Necropoli di San Saturnino

Immagine non disponibile

Da via Roma si gira a s. in via XX Settembre; alla rotonda si prende la seconda uscita per via Gallura e si raggiunge piazza Ichnusa. Si prende via Goceano, si gira a s. in viale Cimitero e si arriva in piazza San Cosimo, dove è ubicata la basilica di San Saturnino.

Il contesto ambientale
La basilica, nell'abitato di Cagliari, prospetta su una grande piazza. L'area su cui sorge, ai piedi del colle di Bonaria, corrisponde alla più antica necropoli cristiana attestata nel capoluogo.

Descrizione
Si tratta di uno dei più antichi luoghi di culto della Sardegna. L'attuale basilica è il risultato di un lungo processo di trasformazione dell'edificio: in un'area a vocazione funeraria fin dall'età punica, riutilizzata con le stesse finalità in epoca romana, s'impianto la tomba del martire che diede il via all'utilizzo del sito come cimitero cristiano.
La basilica fu eretta nel luogo di sepoltura del martire Saturnino, trucidato a soli 19 anni, il 23 novembre del 304, come tramanda la sua "Passio", e, secondo la tradizione, sepolto sotto l'abside. Oggi la città di Cagliari venera e festeggia Saturno come patrono.
La più antica notizia sulla basilica si ricava da una fonte storica del VI secolo: nella biografia di San Fulgenzio di Ruspe si dice che Fulgenzio, dovendo trascorrere un periodo di esilio in Sardegna, al suo arrivo trovò un edificio di culto già esistente dedicato al martire Saturnino presso il quale fece edificare un monastero.
Più che con la grandiosa chiesa cruciforme cupolata, la "basilica" preesistente l'arrivo di Fulgenzio sembra doversi identificare nell'aula di culto mononavata, il cui tracciato fu riportato alla luce nei primi anni ottanta del secolo scorso, nel corso degli scavi diretti da Letizia Pani Ermini.
Nel 1089 la basilica fu donata dal giudice Costantino ai monaci Vittorini di Marsiglia, che la riconsacrarono solo dopo trent'anni, nel 1119, forse perché, al momento della donazione la struttura era bisognosa di restauri, mentre poterono abitare immediatamente il monastero.
Nel 1327, con l'arrivo degli Aragonesi, il monastero, abbandonato dai Vittorini, fu parzialmente smantellato per ottenere materiale da costruzione da utilizzarsi nei possedimenti di Berengario Carroz. Dopo un periodo in cui l'area fu contesa tra Vittorini e l'ordine di San Giorgio di Alfama, l'area fu acquisita, nel 1444, dall'arcivescovo di Cagliari, che già da tempo ne riscuoteva le rendite. Nella seconda metà del XV secolo, la basilica subì dei restauri e la situazione strutturale rimase tale almeno fino al XVII secolo.

Vedi la pianta e le sezioni del monumento

Storia degli scavi
Le prime indagini sistematiche risalgono alla fine dell'Ottocento, per volontà della Soprintendenza ai Monumenti e della Soprintendenza Archeologica. Negli Anni Novanta sono ripresi gli scavi nell'area della Piazza San Cosimo, che hanno riportato alla luce numerose sepolture risalenti al primo periodo del cristianesimo ed a fase bizantina. Numerose le iscrizioni rinvenute, quasi tutte in latino e con un formulario tipicamente cristiano.

Bibliografia
L. Pani Ermini, "Ricerche nel complesso di S. Saturno a Cagliari", in [i]Atti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia. Rendiconti[/i], LV-LVI, 1982-84, pp. 111-128;
D. Mureddu-D. Salvi, "La basilica di San Saturnino", in D. Mureddu-D. Salvi- G. Stefani, [i]Sancti Innumerabiles. Scavi nella Cagliari del Seicento: testimonianze e verifiche[/i], Oristano, S'Alvure, 1988;
L. Pani Ermini, "Il complesso martiriale di San Saturno", in [i]La Civitas christiana. Urbanistica delle città italiane fra tarda antichità e altomedioevo. Aspetti di archeologia urbana. Atti del
I Seminario di studio[/i], Torino, 1992, pp. 55-81;
M. Dadea, "La basilica di San Saturnino", in [i]Cagliari: itinerari urbani tra archeologia e arte[/i], Cagliari, 1999, pp. 39-41;
M. Dadea, "La necropoli di San Saturnino", in [i]Cagliari: itinerari urbani tra archeologia e arte[/i], Cagliari, 1999, pp. 44-45;
P.G. Spanu, [i]Martyria Sardiniae. I santuari dei martiri sardi[/i], collana "Mediterraneo tardoantico e medievale. Scavi e ricerche", Oristano, S'Alvure, 2000, pp. 51-60;
D. Salvi, "Cagliari: San Saturnino, le fasi altomedievali", in [i]Ai confini dell'Impero. Storia, arte e archeologia della Sardegna bizantina[/i], a cura di P. Corrias-S. Casentino, Cagliari, M&T Sardegna, 2002, pp. 225-229;
D. Salvi, "Cagliari: l'area cimiteriale di San Saturnino", in [i]Insulae Christi. Il Cristianesimo primitivo in Sardegna, Corsica e Baleari[/i], a cura di P.G. Spanu, Oristano, S'Alvure, 2002, pp. 215-223.
A.M. Colavitti-C. Tronchetti, [i]Guida archeologica di Cagliari[/i], collana "Sardegna archeologica. Guide e itinerari", Sassari, Carlo Delfino, 2003, pp. 42-43.

Aggiungi a itinerario
add_to_x_block: 

In prossimità

Itinerari

Cagliari, cimitero monumentale di Bonaria
Average: 1 (1 voto)
Dettaglio della facciata
Average: 1.5 (2 voti)
Le collezioni del Museo
Average: 2 (2 voti)
Sant'Anna Arresi, le dune di Porto Pino
Average: 2.5 (4 voti)
Maestro di Castelsardo, particolare del retablo di Tuili
Average: 1.6 (5 voti)
Turri parrocchia S. Sebastiano
Average: 3 (3 voti)