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nuraghe Majori

nuraghe Majori

Tempio Pausania, nuraghe Majori

Dall'abitato di Tempio Pausania, percorrere la SS 133 per Palau; al km 1,5 svoltare, a destra, in una strada sterrata e continuare per circa 450 m fino a trovare il nuraghe sulla sinistra.

Il contesto ambientale
Il monumento sorge su un affioramento granitico, a sud-est dei monti di Aggius e a nord-ovest del Limbara, nella Gallura interna; gode di un ampio dominio sulle vallate sottostanti.

Descrizione
Il monumento è un nuraghe di tipo "misto", caratterizzato cioè dalla compresenza di ambienti voltati a "tholos" e di corridoi.
La torre, a pianta sub-circolare irregolare (diametro m 20 x m 17,70; altezza max. m 5,30), ingloba alcuni affioramenti rocciosi che ne condizionano lo sviluppo planimetrico.
Le strutture murarie sono realizzate con blocchi poligonali di granito, di grandi e medie dimensioni, appena sbozzati.
L'ingresso, orientato a est-sud-est, è sormontato da un architrave provvisto di una finestrella di scarico. Esso immette in un corridoio (lunghezza m 9,20; larghezza max. m 1,50; altezza max. m 4,75) che attraversa longitudinalmente il nuraghe fino a sfociare in un ampio cortile semicircolare (diametro m 9,50 x m 5).
La copertura del corridoio è costituita da lastre orizzontali ad altezza scalare in prossimità dell’ingresso, mentre diventa a sezione ogivale nel suo successivo sviluppo; il pavimento è lastricato.
A metà percorso, nelle pareti del corridoio si aprono gli accessi, non coassiali, di due vani: il primo vano a destra ha pianta ovoidale (diametro m 4,60 x m 3,60; altezza residua m 3,80) e copertura a "tholos" in parte crollata; il secondo ambiente, di minori dimensioni e anch'esso a pianta ovoidale (diametro m 3,80 x m 3,75; altezza residua m 3,75), presenta sulla parete di fondo una cella con ingresso architravato e pianta sub-circolare.
Sul lato sud-ovest del cortile, addossata alla torre, è risparmiata una scala che conduce al piano superiore: lo stato attuale della struttura non consente una lettura esaustiva dello sviluppo planimetrico del primo piano. Tuttavia, le strutture murarie residue portano ad ipotizzare l'originaria esistenza di una camera a pianta circolare in corrispondenza del secondo vano sottostante (diametro m 7,60) e di un altro ambiente sul lato opposto.
Il nuraghe è databile tra la fine del Bronzo antico e il Bronzo finale.

Storia degli scavi
Nel 1986 Angela Antona effettuò un intervento preliminare di scavo e di restauro.

Bibliografia
A. Lamarmora, [i]Voyage en Sardaigne ou description statistique, phisique et politique de cette ile avec des recherches sur ses productions naturelles et ses antiquités[/i], 1840 (traduz. V. Martelli, Cagliari 1926-28), p. 96, pl. XIV, 2;
G. Lilliu, "Scoperte e scavi di antichità fattisi in Sardegna durante gli anni 1948 e 1949", in [i]Studi Sardi[/i], IX, 1950, pp. 451-452;
C. Dessì, [i]Singolari nuraghi in Gallura[/i], Sassari, Tip. operaia, 1922, pp. 5-6;
A. Antona Ruju, "Il nuraghe Majori di Tempio", in [i]Nuovo Bullettino Archeologico Sardo[/i], 3, 1986, pp. 9-18.

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