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Vasca del Santo Sepolcro

Vasca del Santo Sepolcro

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Da via Roma si svolta nel Largo Carlo Felice, per salire a d. in via Manno e raggiungere piazza Santo Sepolcro tramite le scalette Sant'Antonio.

Il contesto ambientale
La chiesa del Santo Sepolcro è ubicata nell'omonima piazza nel quartiere Marina.

Descrizione
Il banco di roccia calcarea è inciso da una serie di tagli paralleli, che testimoniano come il sito fosse anticamente interessato da un'intensa attività di cava per l'estrazione di blocchi di pietra, attività già nota, peraltro, in diversi punti del quartiere Marina.
Al centro della sagrestia è stata individuata una vasca circolare del diametro di m 2,30 circa e della profondità di m 1, scavata nella roccia, con l'interno intonacato, tre gradini atti a favorire la discesa al suo interno, una sorta di sedile delimitato sul bordo e un piccolo canale con tubo fittile di adduzione.
Si esclude che si possa trattare di una cisterna o di un impianto termale e, pur con cautela, si è propensi ad interpretare il manufatto come vasca battesimale. Dal punto di vista tipologico è confrontabile in Sardegna con la vasca circolare sotto l'ex cattedrale di San Pantaleo a Dolianova. Purtroppo non sono stati recuperati oggetti materiali utili a confermare l'ipotesi.
La datazione proposta, alla fine del IV secolo, indurrebbe anche a supporre l'esistenza di una chiesa collegata al presunto battistero.
Nei mesi di febbraio e marzo 2001 è stato smantellato il pavimento di un piccolo ambiente collegato alla sagrestia. L'indagine archeologica ha permesso di individuare una vasca di forma rettangolare ad angoli arrotondati, scavata anch'essa nella roccia, lunga circa m 1,60, larga circa cm 70 e profonda cm 90. Al suo interno, fra la terra di riempimento, sono stati recuperati numerosissimi manufatti ceramici e vitrei in frammenti, lucerne, ossa animali, gusci di ostriche e mitili, lische di pesce. La datazione delle lucerne riporta al II secolo d.C.
L'insieme dei dati induce in questo caso ad ipotizzare un luogo di culto pagano, forse collegato alle necropoli presenti nel quartiere.

Storia degli scavi
La vasca è stata riportata in vista nel giugno 2000, nel corso di lavori condotti per risanare dall'umidità la sagrestia della chiesa del Santo Sepolcro.

Bibliografia
R. Martorelli-D. Mureddu-F. Pinna-A.L. Sanna, "Nuovi dati sulla topografia di Cagliari in epoca tardoantica ed altomedievale dagli scavi nelle chiese di Sant'Eulalia e del Santo Sepolcro", in [i]Rivista di Archeologia Cristiana[/i], LXXIX, 2003, pp. 395-397.

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