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Chiesa di San Giorgio

Chiesa di San Giorgio

Sestu, chiesa di San Giorgio

La chiesa di San Giorgio di Sestu si innalza in piazza Giovanni XXIII, nel nucleo più antico dell'abitato.

Il contesto ambientale
La cittadina si estende nella pianura del Campidano a circa 8 km a N di Cagliari

Descrizione
Tra gli edifici tardogotici della Sardegna meridionale, la parrocchiale di San Giorgio in Sestu è uno dei più interessanti, in quanto si presenta omogenea nelle forme e in buono stato conservativo. A parte l'arredo interno settecentesco, la chiesa non ha subito aggiunte o rimaneggiamenti tali da modificarne il carattere. L'iscrizione di ultimazione dei lavori, nella cornice d'imposta della volta della navata in corrispondenza della seconda parasta a sinistra, riporta la data 1567.
Il prospetto è caratterizzato da facciata a terminale orizzontale con merlatura, alle cui estremità sono i due contrafforti obliqui con funzione di sostegno della volta a crociera della prima campata; al centro si apre il portale archiacuto con leggera strombatura data da tre colonnine sormontate da pseudo-capitelli decorati a motivi fitomorfi; al di sopra è un grande oculo con modanatura a toro; in asse, a s., si erge il campanile con paraste angolari sviluppato su due ordini, il superiore dei quali ha una monofora archiacuta su ciascuno dei quattro lati.
Lo spazio interno si organizza secondo lo schema della navata unica fiancheggiata da cappelle; la volta è a sesto acuto percorsa da sottarchi che articolano l'aula in cinque campate; il presbiterio, più basso e stretto della navata, ha base quadrata ed è voltato a crociera costolonata con grossa gemma pendula alla chiave di volta.
Le cappelle, cinque a d. e quattro a s., benché aperte in momenti diversi (comunque non oltre la metà del XVII secolo) partecipano dello stesso gusto gotico sia nella tecnica costruttiva sia negli ornati. La prima a s., ricavata alla base del campanile, ha muri grossissimi e il vano, molto piccolo, è coperto da volta a crociera; un'arcata a tutto sesto, profonda quanto lo spessore del muro della torre, ne segna l'ingresso. Le restanti cappelle sono sopraelevate di un gradino rispetto al piano dell'aula e presentano un'apertura ad arco ogivale. Alcune hanno volta a crociera costolonata con gemma pendula, mentre le altre hanno volta stellare costolonata con gemma centrale e quattro gemme secondarie; altra volta stellare è pure nella seconda cappella a d.
Un'attenzione particolare è da riservare alle decorazioni delle gemme, degli pseudo-capitelli e dei peducci, tutti ricchi di figurazioni varie. Pregevoli sono il rilievo con San Giorgio a cavallo, della gemma della capilla mayor; il Cristo in croce nella gemma centrale dell'ultima cappella a sinistra, esemplato sul modello del Crocifisso di Nicodemo di Oristano; i simboli dei quattro Evangelisti (l'angelo di Matteo, l'aquila di Giovanni, il bue di Luca e il leone di Marco) sui peducci della seconda cappella a d.

Vedi la pianta e le sezioni del monumento

Storia degli studi
Studiata in precedenza da Renata Serra, la chiesa è oggetto di una sintetica scheda nel volume di Francesca Segni Pulvirenti e Aldo Sari sull'architettura tardogotica e d'influsso rinascimentale (1994).

Bibliografia
R. Serra, "Il Santuario di Bonaria in Cagliari e gli inizi del gotico catalano in Sardegna", in [i]Studi Sardi[/i], XIV-XV, 1955-57, parte II, pp. 333-354;
C. Maltese, [i]Arte in Sardegna dal V al XVIII[/i], Roma, De Luca,1962, sch. 81;
R. Serra, "Le parrocchiali di Assemini, Sestu e Settimo San Pietro. Note per una storia dell'architettura tardogotica in Sardegna", in [i]Atti del XIII congresso di storia dell'architettura (Sardegna)[/i], I, Roma, 1966, pp. 225-243;
R. Serra, "L'architettura sardo-catalana", in [i]I Catalani in Sardegna[/i], a cura di J. Carbonell-F. Manconi, Cinisello Balsamo, Silvana, 1984, pp. 125-154;
F. Segni Pulvirenti-A. Sari, Architettura tardogotica e d'influsso rinascimentale, collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1994, sch. 11;
F. Secci, [i]Sestu. Notizie geografiche e storiche[/i], Sestu, Comune di Sestu, 1995;
[i]Sestu e le sue chiese[/i], a cura di M. Cossa, Sestu, Comune di Sestu, 1999.

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