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Palazzata di via Roma

Palazzata di via Roma

Cagliari, via Roma

La palazzata corre sul lungomare del porto e si affaccia su una delle vie più note e centrali di Cagliari.

Il contesto ambientale
Via Roma delimita a S il quartiere storico della Marina. I palazzi sostituiscono il sistema fortificato, già imperniato sui bastioni di Sant'Agostino (attuale incrocio con largo Carlo Felice) e della darsena (ad angolo con il viale Regina Margherita) demoliti nel 1863.

Descrizione
La strada è caratterizzata da una palazzata porticata in maniera ecclettica, iniziata nell'ultimo ventennio dell'Ottocento e mai ultimata. Ha sempre rappresentato una delle passeggiate cagliaritane più frequentate. La sua attuale sistemazione è certamente più modesta di quella che prevedevano alcuni progetti impostati sulla riproposizione di soluzioni monumentali, sulla scia del piano parigino di Haussmann.
Il corso Vittorio Emanuele delimita l'area su cui si è attestato lo sviluppo ottocentesco del quartiere, la cui diversità di impianto rispetto alla zona a monte è evidenziata dalla presenza di compatti blocchi edilizi su una trama viaria ortogonale, articolata attorno all'ampia rettangolare piazza del Carmine che si raggiunge dal corso seguendo in direzione S/O la via Sassari. Fra i palazzi dalle caratteristiche omogenee che vi prospettano, quello delle Poste e Telegrafi.
Verso il 1870, via Roma si chiamava via San Francesco al molo, ed era una sfilata di piccole case a pian terreno e primo piano abitate da famiglie di operai e da gente di mare. Una fila di case si trovava anche addossata ai bastioni del molo. Erano case popolari di due o tre stanze ciascuna e i piani bassi erano occupati da piccoli negozi o da trattorie popolari. I locali erano noti per la cottura di interiora bovine. Il pesce veniva venduto a modico prezzo in piccoli casotti quasi adiacenti al molo. Il luogo veniva chiamato "S'arrestregliu". Il nome deriva dal fatto che quelle baracche venivano chiuse con assi di legno. Per esigenze edilizie, ossia per la creazione del porto, si decretò la demolizione delle case addossate al molo nel 1881. Dove ora sorge la Rinascente, vi era il baraccone del cinema Iris, e sorgevano grandi stabilimenti per la concia delle pelli e del cuoio (stabilimenti Manca, Piroddi, Gavaudo, Loddo, Spissu e altri), che vennero trasferiti alla periferia della città.
Il primo ad iniziare le nuove costruzioni fu l'industriale Galeazzo Magnini, con due caseggiati che, uno dirimpetto all'altro, formano i due angoli fra via Roma e via Baille. Venne poi l'ingegner Antonio Vivanet con il suo palazzo e quindi i fratelli Garzia con la costruzione tra via Roma e via Barcellona. Dov'era la porta Gesus, sorse prima la casa Thorel, poi il primo dei palazzi Zamberletti. Il Palazzo Municipale fu inaugurato nel 1907.

Storia degli studi
Una rassegna degli studi si trova nella bibliografia relativa alla scheda nel volume della "Storia dell'arte in Sardegna" sull'architettura otto-novecentesca (2001).

Bibliografia
I. Principe, [i]Cagliari[/i], collana "Le città nella storia d'Italia", Bari, Laterza, 1983;
E. Corti, [i]Cagliari[/i], collana "Paesi e città della Sardegna", Cagliari, 1999;
F. Masala, [i]Architettura dall'Unità d'Italia alla fine del '900[/i], collana "Storia dell’arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 2001, sch. 9.

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