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Palazzo di Giustizia

Palazzo di Giustizia

Dettaglio del portico d'ingresso

Cagliari è la città più importante della Sardegna, al centro dell'ampio golfo degli Angeli nella parte meridionale dell'isola.

Il contesto ambientale
L'edificio occupa tutto il lungo fronte di un vasto spazio in pendio che forma la piazza Repubblica, un tempo ai limiti dell'abitato verso il Monte Urpino.

Descrizione
La mole dell'edificio riprende con evidenza i modelli di opere di Marcello Piacentini come il Rettorato dell'Università di Roma (1932) o il palazzo di giustizia di Milano (1932-40), secondo soluzioni monumentali tipiche del Ventennio fascista. Il risultato è dovuto a diversi progettisti ed esecutori tra i quali l'ingegnere Domenico Dettori, gli architetti Gino Benigni e Augusto Valente e i tecnici del Genio Civile, più o meno coinvolti nel concorso del 1929 per l'edificio previsto nel viale Trieste e poi realizzato in un'area allora periferica della città.
La costruzione presenta una facciata sobria e priva di decorazione con un'eccezionale ampiezza che domina lo spazio antistante sistemato dopo decenni dalla inaugurazione dell'edificio parzialmente compiuto che risale al 1938. L'aspetto imponente è sottolineato dall'uso di materiali come pietra di Serrenti, vulcanite e travertino utilizzati nella costruzione, segnata verticalmente da colonne di ordine gigante che abbracciano i tre livelli di aperture. In centro un altissimo pronao retto da pilastri e colonne, privi di base e di capitello, è completato da una grande scritta recante la parola latina IVSTITIA. Rispetto al disegno originario non furono realizzati i timpani nei due avancorpi laterali, né quello del fastigio nella parte centrale.
Le vicende della seconda guerra mondiale causarono rallentamenti nei lavori, conclusi soltanto nel penultimo decennio del Novecento con la costruzione della parte retrostante sulla via Amat, che ha dato maggiore spazio alle esigenze del tribunale, ma con un corpo di tipo moderno essenzialmente vetrato.

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