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Nuraghe Burghidu

Nuraghe Burghidu

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Sulla SS 597 da Sassari a Olbia svoltare all'incrocio con la SS 132 da Ozieri a Chiaramonti in direzione di quest'ultimo centro. Girare ancora al km 11,5 verso Tula. Percorsi circa 600 metri svoltare nella stradina a fondo naturale a destra che, dopo alcuni cancelli, conduce davanti al nuraghe facilmente individuabile da lontano.

Il contesto ambientale
Il monumento sorge su un affioramento roccioso con ampio dominio visivo sulla piana di Ozieri

Descrizione
Il monumento, di tipo complesso (quadrilobato), comprende una torre principale alla quale sono state aggiunte quattro torri secondarie collegate a N e ad E da cortine rettilinee, mentre la struttura muraria di raccordo ad O è curvilinea.
L'edificio è costruito con blocchi di trachite squadrati disposti su filari regolari.
Del bastione si conserva soltanto una torre del retroprospetto (quella NO, alt. m 5), con accesso indipendente, che presenta l'alzato del secondo piano.
Era collegata con la torre successiva, andata distrutta come la terza, da uno stretto cunicolo.
Al mastio, a tre piani (alt. m 14), si accede dal primo piano attraverso lo squarcio provocato dal crollo della fronte del monumento. La torre conserva due camere collegate da un scala elicoidale.
L'ambiente del piano terra, integro ma notevolmente interrato, è accessibile percorrendo in discesa il vano scala e l'andito; questo presenta un'ampia nicchia.
La camera, realizzata con blocchi di trachite, ben lavorati e disposti su corsi regolari, presenta profilo di pianta interrotto dagli ingressi di tre nicchie disposte a croce.
Integro appare anche l'ambiente del primo piano (diametro m 3,20; alt. m 5,00), privo di vani sussidiari, mentre della camera del secondo livello si conservano pochi resti allo svettamento.

Storia degli scavi
Il nuraghe è stato restaurato nel 1967 dalla Soprintendenza per i Beni archeologici di Sassari e Nuoro.

Bibliografia
E. Melis, [i]Carta dei nuraghi della Sardegna: monumenti preistorici nel comune di Mamoiada[/i], Spoleto, Arti grafiche Panetto & Petrelli, 1967, p. 161;
E. Contu, "Nuraghe Burghidu (Ozieri)", in [i]Rivista di scienze preistoriche[/i], XVI, 1961, p. 276;
F. Amadu, [i]Ozieri e il suo territorio dal neolitico all’età romana[/i], Cagliari, Fossataro, 1978, p. 271 ss.;
E. Contu, "L’architettura nuragica", in [i]Ichnussa: la Sardegna dalle origini all’età classica[/i], Milano, Scheiwiller, 1981, pp. 5-175;
G. Lilliu, [i]La civiltà nuragica[/i], Sassari, Carlo Delfino, 1982;
P. Basoli, "Ozieri. Grotta di S. Michele o di S. Caterina", in [i]I Sardi: la Sardegna dal paleolitico all’età romana[/i], a cura di E. Anati, Jaca Book, Milano, 1984, p. 311.

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