Complesso di Iloi
Complesso di Iloi
Dalla Abbasanta-Nuoro (SS 131 bis) si prende lo svincolo per Sedilo/Sud. Si costeggia l'abitato e quindi, subito dopo il campo sportivo, si svolta a sinistra. Si procede per circa 800 metri, svoltando quindi ancora a sinistra. Percorsi 400 metri la strada ha termine in un piccolo spiazzo. Da qui si procede a piedi per un sentiero sassoso delimitato da un muro a secco, tenendo sempre la sinistra. Si giunge ad intersecare un sentiero più ampio, lo si imbocca verso la strada, prendendo poi il primo sentiero a sinistra. Si giunge a costeggiare il nuraghe che, lungo il percorso, è quasi sempre visibile in lontananza, dopo circa quindici minuti. Le tombe di giganti sono, invece, ubicate a sinistra del sentiero, sull'orlo del pianoro con ampia vista sul lago Omodeo.
Il contesto ambientale
Il sito archeologico è localizzato su un pianoro di origine vulcanica affacciato sulla sponda nord-occidentale del lago Omodeo, nell'area dell'altopiano di Abbasanta, nella Sardegna centrale.
Descrizione
Il complesso è costituito da un nuraghe, un villaggio e due tombe di giganti. Alla base del rilievo sono scavate numerose domus de janas.
Il nuraghe è un edificio trilobato al quale si appoggia – nel quadrante esposto a O – un corpo di forma sub-trapezoidale. Il nucleo originario è rappresentato, forse, da quest'ultimo edificio che, sviluppandosi lungo l'asse SO-NO, costituisce la parte occidentale del complesso. La struttura, lacunosa per i crolli e avviluppata da una fitta vegetazione nel lato O, presenta - nel quadrante NO – un profilo sinuoso.
Il lato SO, quello meglio conservato (m 11,5 x m 5 di altezza max.), è costruito con filari orizzontali di blocchi irregolari di basalto di medie e grandi dimensioni. Il cattivo stato di conservazione impedisce di individuare l'ingresso dell'edificio e l'articolazione degli spazi interni. Tuttavia, la forma sub-trapezoidale induce a considerarlo un nuraghe a corridoio (fine Bronzo antico-inizi Bronzo medio).
Il nuraghe trilobato (Bronzo medio avanzato-Bronzo recente-Bronzo finale) mostra un andamento concavo-convesso. L'ingresso al complesso si apriva, forse, nella parete rettilinea del lato SE, nel tratto compreso fra le due torri angolari. Della torre esposta a O, di pianta circolare, si conserva soltanto un breve tratto del paramento murario esterno. La torre esposta ad E, accessibile attraverso un ingresso architravato volto a SE, presenta - all'interno - un vano di pianta circolare con una nicchia disposta in asse con l'ingresso (m 3,7 di diametro), coperto a "tholos" (m 5,4 di altezza). Sulla parete sinistra, a m 1,00 dal pavimento, si apre l'accesso ad un passaggio oggi ostruito dal crollo.
A NE si sviluppa l'ampio tratto di cortina concavo-convessa che raccorda questa torre con una terza situata più a N. La cortina è costruita con blocchi di grandi dimensioni in opera poligonale, nei filari di base, e con conci squadrati e di dimensioni minori nei filari superiori. La torre N, ingombra di macerie, mostra sul piano di crollo un breve tratto del paramento murario della camera. Il lobo settentrionale si raccorda all'edificio sub-trapezoidale con un'ampia ellisse dove si sviluppa un corridoio. La torre centrale residua per un'altezza massima di m 2,5.
La vicina necropoli si affaccia suggestivamente sul pianoro, con vista aperta sul lago.
La tomba II presenta il classico schema planimetrico: corpo tombale absidato, corridoio funerario coperto, prospetto architettonico ad esedra. Il corpo tombale è disposto lungo l'asse SN, con ingresso a S (m 9 x m 5,53). Il paramento murario esterno, posato su una crepidine in opera poligonale, è costituito da lastroni in opera isodoma (spessore murario m 1.8, fiancate, m 2.73, abside). L'esedra, con bancone sedile interrotto - in corrispondenza dell'ingresso - da una piattaforma circolare, è costituita da filari di pietre isodome (corda massima m 11,6).
L'ingresso al monumento, rettangolare (m 0,35 x m 0,70; spessore m 0,35), si apre nel grande lastrone centrale dell'esedra. Il portello di chiusura, rinvenuto poco distante, ha forma parallelepipeda e angoli smussati; un riquadro centrale scolpito in rilievo in una delle facce maggiori consentiva l'adattamento al portello. Le facce laterali e quella superiore recano cavità per facilitare lo spostamento della lastra. Il corridoio, rettangolare (m 4,7 x m 0,80), è costruito in opera isodoma, con blocchi verticali alla base e aggettanti superiormente. Della parete di testata si conserva un lastrone e un blocco sovrapposto di minori dimensioni. È probabile che la copertura fosse ad ogiva tronca. Il pavimento è rivestito con grandi lastre.
Un "concio a dentelli" tronco-piramidale (larghezza m 0,50), che è stato rinvenuto, coronava la sommità dell'esedra.
La tomba risale al Bronzo medio-Bronzo recente.
La tomba I è ancora in fase di scavo e studio.
Storia degli scavi
Gli scavi sono stati condotti da Giuseppa Tanda. La tomba II è stata scavata nel 1987, 1988, 1990; la tomba I, il nuraghe e il villaggio sono ancora in corso di scavo.
Bibliografia
M. Sequi, [i]Nuraghi, manuale per conoscere 90 grandi torri megalitiche della Sardegna[/i], Robbiate, Multigraf, 1985, p. 21;
G. Tanda, "La tomba n. 2 di Iloi a Sedilo. Nota preliminare alla campagna 1987", in [i]La Sardegna nel Mediterraneo tra il Bronzo Medio e il Bronzo Recente (XVI-XIII sec. a.C.), Atti del III Convegno di studi: Un millennio di relazioni fra la Sardegna e i paesi del Mediterraneo, (Selargius, Cagliari, 19-22 novembre 1987)[/i], Cagliari, Edizioni della Torre, 1992, pp. 55-69;
[i]Sedilo. I monumenti - 1: I monumenti situati nell'area del progetto[/i], a cura di G. Tanda, Villanova Monteleone, Soter, 1995, pp. 113-117, pp. 122-123;
A. Depalmas, "Il territorio di Sedilo durante i tempi preistorici", in [i]Sedilo – I: La storia[/i], Cagliari, 1998, pp. 14-18.
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