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Necropoli di Campu Maiore

Necropoli di Campu Maiore

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Busachi è raggiungibile da Oristano percorrendo per circa 23 chilometri la SS 388. La necropoli ipogeica di Campu Maiore è ubicata a margine dell'omonimo rione meridionale del moderno abitato di Busachi. Quasi tutte le tombe sono accessibili attraverso i cortili retrostanti le numerose abitazioni poste in fila lungo il largo Cavour.

Il contesto ambientale
Le tombe sono scavate lungo il costone nord-occidentale del piccolo tavolato trachitico di Tungòri-Corte 'e jana, nel Barigadu, regione della Sardegna centrale.

Descrizione
La necropoli comprende 24 domus de janas; due di esse, le tombe XVIII e XIX, sono fortemente rimaneggiate. Pedarole e gradini scavati nella parete rocciosa agevolano l’accesso alle sepolture. Gli ingressi degli ipogei, rivolti verso S/SE, situati a diverse altezze dal piano di campagna e su piani sovrapposti, sono preceduti, in genere, da un breve padiglione d’accesso o, più raramente, da un "dromos". La parete d’ingresso della tomba V presenta - al di sopra del portello - un solco ad angolo acuto, forse la rappresentazione delle falde di un tetto a doppio spiovente. Le grotticelle sono prevalentemente pluricellulari, anche se il numero dei vani non è molto elevato. Lo schema planimetrico, rilevabile solo in parte in alcuni ipogei a causa del cattivo stato di conservazione, è quasi sempre a proiezione longitudinale, con padiglione d'accesso, anticella e cella principale arricchita, talvolta, da uno o più ampliamenti laterali. Le celle presentano piante circolari, sub-circolari, rettangolari, trapezoidali e pareti verticali o leggermente concave. I soffitti sono generalmente piani e più raramente concavi. Nelle anticelle delle tombe II, V, VII, XX, XXI è riprodotto un tetto ad unico spiovente. I portelli, molti dei quali danneggiati per processi naturali e, soprattutto, per opera dell’uomo, hanno generalmente forma rettangolare e trapezoidale. Sono spesso riquadrati (soprattutto i portelli d'ingresso interni) mediante cornici in rilievo. Lettucci funerari si osservano nelle tombe VII, VIII, XIV, XVIII, XX. Setti divisori, disposti in genere nella cella principale, sono presenti, invece, nelle domus XIV, XVIII, XX.
In altre tombe (III, IV, VI, XV, XX) compaiono piccole nicchie per le offerte. Sono presenti anche fossette votive, prevalentemente scavate nel pavimento dell'anticella (tombe V, VI, XIV, XIX). Tracce di pittura rossa, simbolo del sangue e della rigenerazione, sono presenti nelle tombe II, X, XIII, XV, XVI, VI, VIII. Fra tutte le domus si segnala la tomba IX, che presenta - all'interno della camera principale - la riproduzione di una "falsa porta" associata a corna taurine; ai lati si osservano due riquadri ottenuti attraverso una leggera incisione. Poco sotto la linea del soffitto è presente una banda rettangolare che pare interrompersi in corrispondenza della falsa porta. Nella tomba XII, all'interno della cella maggiore, nella parte mediana della parete di fondo, una serie di piccoli triangoli equilateri, resi tramite pittura rossa, si uniscono a comporre una banda orizzontale. La necropoli risale al Neolitico finale (cultura di Ozieri, 3200-2800 a.C.) e all'Eneolitico.

Storia degli scavi
La necropoli è studiata a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso.

Bibliografia
A.M. Cossu, "La necropoli di Campu Maiore, Busachi (Oristano)", in [i]La cultura di Ozieri. La Sardegna e il Mediterraneo nel IV e III millennio a.C.[/i], Atti del II Convegno di studi (Ozieri 15-17 ottobre 1990), a cura di L. Campus, Ozieri, Il Torchietto, 1997, pp. 307-313, figg. 1-3;
G. Bacco, "La necropoli ipogeica di Campumajore – Busachi (OR)", in [i]Atti del Congresso Internazionale L’ipogeismo nel Mediterraneo: origini, sviluppo, quadri culturali[/i] (Sassari-Oristano, 23-28 maggio 1994), II, Muros, Stampacolor, 2000, pp. 971-978, figg. 1-4.

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