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Complesso del Piscu

Complesso del Piscu

Suelli, nuraghe Piscu

Uscire dall'abitato di Senorbì e prendere la SS 128 in direzione di Suelli. Percorrere 2,7 km dalla periferia dell'abitato sino a raggiungere il monumento, situato a breve distanza della strada.

Il contesto ambientale
Il nuraghe è edificato su una collina, in posizione di ampio dominio, nella regione marnoso-calcarea della Trexenta, nella Sardegna meridionale.

Descrizione
Il Piscu è un maestoso nuraghe complesso, formato da una torre principale cui fu aggiunto un bastione con quattro torri angolari. Il monumento è situato all'interno di un antemurale pentalobato che difende l'abitato adiacente. Le strutture sono realizzate con blocchi di marna calcarea accuratamente lavorati e disposti su filari regolari. La torre principale, circolare (diametro m 11,00; altezza m 9,10), ha l'ingresso rivolto a sud-est (larghezza m 0,98), coperto da un architrave (m 1,52 x 0,60 x 0,72) con sovrastante finestrino di scarico.
Il corridoio retrostante (lunghezza m 3,22; larghezza m 1,10/1,40; altezza m 3,05), a sezione angolare, presenta due nicchie contrapposte (profondità m 1,90; larghezza di m 0,90; altezza m 1,50 - larghezza m 0,70; altezza m 1,60). L'andito introduce nell'ampia camera eccentrica e circolare (diametro m 5,20; altezza m 5,00) - priva di vani sussidiari - costruita con blocchi sbozzati e posti su filari orizzontali con l'ausilio di zeppe di rincalzo e di malta di fango. Non si conserva traccia della scala, sia nell'andito che nella camera, per cui è ipotizzabile che l'accesso alla sommità della torre avvenisse dagli spalti. Il bastione (m 34,60 x 33,30) presenta uno schema di pianta insolito: le cortine retto-curvilinee, infatti, raccordano quattro torri secondarie, due delle quali contigue, per cui la planimetria generale sembra quella di un trilobato, più che di un quadrilobato. Al corpo aggiunto si accede mediante un ingresso aperto a sud-est, con retrostante corridoio sulle cui pareti si aprono due nicchie contrapposte. Il corridoio sfocia nel cortile, di pianta irregolare (m 10,40 x 3,20), sul quale si aprono gli ingressi di tre torri secondarie: quella affrontata al mastio e le due torri contigue disposte a sinistra di questa.
Le torri contigue presentano dimensioni differenti: la torre anteriore, simile per dimensioni al mastio (diametro m 11,20), presenta l'ingresso aperto sul cortile, orientato a nord-ovest (larghezza m 0,75; altezza m 0,50) e sormontato da un'architrave (m 1,40 X 0,00 X 0,40). La porta immette in un andito strombato (lunghezza m 1,88; larghezza m 1,00/1,50; altezza m 1,90) che conduce nella camera, decentrata e circolare (diametro m 5,50; altezza m 3,00), dotata di numerose feritoie (larghezza m 0,45; altezza m 0,70). Nelle pareti dell'ambiente si aprono tre nicchie ed un vano con pianta a T che presenta sulla parete destra l'ingresso di una scala che doveva condurre al piano superiore. La piccola torre addossata sul lato nord (diametro m 5,50) conserva un vano interno circolare (diametro m 2,80) al quale si accede mediante un breve andito strombato (lunghezza m 2,10; larghezza m 0,80/1,30). La torre edificata sullo stesso asse dell'ingresso al mastio (diametro m 8,00) presenta una camera circolare (diametro m 3,80) – con feritoie - accessibile dal cortile mediante un andito rettangolare (lunghezza m 2,10; larghezza m 1,00) affrontato all'apertura della torre principale.
La torre di retroprospetto (diametro m 8,00) presenta un vano circolare privo di spazi sussidiari. Nella cortina muraria della fronte, compresa tra le due torri di prospetto è risparmiata un nicchia con pozzo. Intorno al monumento si sviluppa un antemurale che ingloba diverse torri, alquanto sporgenti sul profilo delle cortine di raccordo: la torretta a est del nuraghe presenta una pianta circolare (diametro m 7,00) e un vano interno (diametro m 3,00) privo di nicchie.
L'area compresa tra il nuraghe e l'antemurale è caratterizzata dalla presenza di numerose capanne circolari e quadrangolari con setti divisori.
Il nuraghe presenta fasi dal 1400 al 1000 a.C.

Storia degli scavi
L'edificio fu scavato nel 1860 da privati cittadini. L'esplorazione sistematica e il consolidamento del complesso furono effettuati tra il 1980 e il 1988 da Vincenzo Santoni.

Bibliografia
G. Lilliu, [i]I nuraghi: torri preistoriche di Sardegna[/i], Cagliari, La zattera, 1962, pp. 185-186;
G. Lilliu, I Nuraghi. Torri preistoriche della Sardegna, rist. Nuoro, Ilisso, 2005, pp. 109-111, 267-269, 375, tav. CIII;
V. Santoni, "Nuraghe Piscu: l'orientalizzante antico e medio, (Suelli-Cagliari)", in [i]Bollettino di archeologia[/i], 3, 1990, pp. 145-148;
V. Santoni, "Nuraghe Piscu di Suelli: documenti materiali del Bronzo medio-recente", in [i]La Sardegna nel Mediterraneo tra il Bronzo medio e il Bronzo recente, XVI-XIII sec. a.C.: Atti del III convegno di studi Un millennio di relazioni fra la Sardegna e i paesi del Mediterraneo, (Selargius-Cagliari, 19-22 novembre 1987)[/i], Cagliari, Edizioni della Torre, 1992, pp. 167-185;
V. Santoni, "Interventi conservativi e di restauro al Nuraghe Piscu di Suelli", in [i]Atti del convegno Scienza dei materiali e beni culturali: esperienze e prospettive nel restauro delle costruzioni nuragiche, (Cagliari-Villanovaforru, 1990)[/i], Stef, Cagliari 1992, pp. 65-72;
V. Santoni, "Suelli, Nuraghe Piscu: la capanna n. 4 di età orientalizzante", in [i]Etruria e Sardegna centro-settentrionale tra l'età del Bronzo finale e l'Arcaismo: Atti del XXI convegno di studi etruschi e italici", (Sassari, Alghero, Oristano, Torralba, 13-17 ottobre 1998)[/i], Roma-Pisa, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, 2002, pp. 463-480.

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