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protonuraghe Talei
protonuraghe Talei
Dal centro del paese si prosegue sulla SS 388 per la chiesa di San Mauro; da qui si procede verso un piccolo rialzo ai bordi della stradina, sulla destra, ove è ubicato il nuraghe Talei. La tomba di giganti è situata a 100 metri dal nuraghe.
Il contesto ambientale
Il nuraghe sorge in un'area collinare coperta da una fitta vegetazione, su uno spuntone di roccia granitica, nelle vicinanze del santuario di San Mauro.
Descrizione
Il complesso è costituito da un protonuraghe, da un villaggio e da una tomba di giganti. Il protonuraghe, del tipo "a corridoio", ha una planimetria vagamente ellissoidale e si addossa ad una emergenza granitica. L'opera muraria è costituita da grossi blocchi poligonali di granito. Due ingressi opposti, situati nei lati brevi, introducono in un corridoio che attraversa interamente la mole dell'edificio. L'ingresso esposto a N, architravato ma privo di finestrino di scarico, immette nel corridoio che presenta - sulla sinistra - il vano della scala che conduceva al terrazzo (ne residuano 12 gradini); nel pianerottolo - superato l'ottavo gradino - si aprono due nicchie contrapposte con volta parzialmente crollata. Dall'ingresso esposto a S, anch'esso architravato, il corridoio - penetrando all'interno della struttura - si allarga in una camera di pianta subellittica, oggi scoperta ma in origine provvista di una copertura aggettante, a "schiena d'asino" o "naviforme".
Benché lo stato di conservazione sia mediocre, il monumento riveste una certa importanza, per il contributo che le indagini possono apportare al problema dell'origine della civiltà nuragica. Attorno all'edificio nuragico, infatti, gli scavi hanno messo in luce diverse capanne dell'abitato, che hanno restituito materiali degli inizi del Bronzo medio (facies "Sa Turricula"), mentre ad un momento finale della stessa fase è probabilmente da ascriversi l'abbandono del sito.
La tomba di giganti, danneggiata nel 1973 da scavatori clandestini, è situata a poche centinaia di metri dal nuraghe. Del monumento, già noto al Taramelli, è chiaramente leggibile un tratto del corridoio funerario di pianta rettangolare (m 8,10 x 0,90 di larghezza). L'opera muraria è costituita da blocchi di granito di medie dimensioni regolarizzati nella faccia interna. Della copertura della tomba, residua in situ, a m 6,30 dal fondo, un blocco di m 1,20 di lunghezza, disposto a piattabanda.
Lo scavo ha messo in luce il muro esterno absidato di contenimento ed alcuni blocchi dell'esedra. I blocchi mancanti sono stati riutilizzati durante la costruzione della vicina SP Ortueri-Sorgono, mentre la stele centinata è ancora visibile sul lato esterno del santuario di San Mauro. I materiali rinvenuti durante lo scavo stratigrafico presentano una stretta analogia con quelli rinvenuti nel nuraghe.
Storia degli scavi
Il sito è stato scavato a più riprese, dal 1981, da Maria Ausilia Fadda.
Bibliografia
M.A. Fadda, "Scoperte e scavi preistorici in Sardegna durante il 1981: Sorgono", in [i]Rivista di scienze preistoriche[/i], XXXVI, 1-2, 1981;
M.A. Fadda, "Nuraghe Talei-Sorgono", in [i]Settimana dei beni culturali, 1975-1985: 10 anni di attività nel territorio della Provincia di Nuoro[/i], Nuoro, Ministero per i beni culturali e ambientali, Sopraintendenza archeologica per le Province di Sassari e Nuoro, Ufficio operativo di Nuoro, 1996;
M.A. Fadda, "Sorgono (Nuoro). Il nuraghe Talei", in [i]Bollettino di archeologia[/i], 19-21, 1993, pp. 165-168;
M.A. Fadda, "Nuovi elementi di datazione dell’età del Bronzo Antico e Medio: lo scavo del nuraghe Talei di Sorgono e della Tomba di giganti Sa Pattada di Macomer", in [i]Sardinian and Aegean chronology: towards the resolution of relative and absolute dating in the Mediterranean (Massachusetts, 17-19 marzo, 1995)[/i], a cura di M.S. Balmuth-R.H. Tykot, Oxford, Oxbow, 1998, pp. 179-194.
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